Il Fagiolo Cannellino di “Atina” D.O.P. viene considerato un simbolo della cultura e della tradizione dei territori dell’area di produzione della provincia di Frosinone. Questo legume, molto amato ed utilizzato nella cucina italiana, è perfettamente distinguibile ed inimitabile.

Cittadina di Atina (Frosinone) - FoodNPlace
Una bellissima panoramica di Atina, nel Frosinone

Caratteristiche Principali

Ciò che rende unico il Fagiolo Cannellino di Atina risiede nella specificità dell’ecotipo e soprattutto nella qualità del terreno dove è coltivato. 

Definito anche “focaleto“, il terreno si trova lungo le sponde del fiume Melfa, del torrente Mollarino e dei loro affluenti, ed è ricco di manganese e con ridotto contenuto di fosforo e azoto. Questa composizione del terreno determina la principale caratteristica del prodotto. Per questo il fagiolo cannellino di Atina è più tenero rispetto a quello coltivato in altre condizioni ed è l’unico, infatti, che non necessita di essere messo a bagno prima della cottura. Inoltre, è presente il calcio in quantità apprezzabile, che influenza la quantità di pectine presenti nel prodotto finale.

La coltura di questa tipologia di fagiolo è caratterizzata da un ciclo produttivo esclusivamente estivo e piuttosto breve (75-95 giorni). Per le sua crescita necessita di temperature diurne piuttosto elevate e notturne relativamente basse. L’escursione termica fra giorno e notte, tipica dell’area di coltivazione, influenza la crescita della pianta e di conseguenza le caratteristiche del prodotto finale.

Gran parte della popolazione locale coltiva con passione e competenza il Fagiolo Cannellino di Atina, utilizzando tecniche tramandate da generazioni di padre in figlio. Il seme che viene annualmente auto-riprodotto è gelosamente custodito.

Il Cannellino di Atina non necessita di essere messo a bagno prima della cottura

Origini e tradizioni

Le prime origini sulla coltivazione del fagiolo cannellino di Atina risalgono al 1811, e alcuni agronomi di quel tempo riportano notizie, non solo in merito alle grandi quantità prodotte (di molto superiori a quelle odierne) ma anche rispetto al gusto, definendolo già all’epoca come “fagiolo di ottima qualità”.

Nella storia del fagiolo cannellino di Atina, che per almeno due secoli è stato uno degli alimenti di base per i contadini in particolare, si deve molto alla Famiglia Visocchi di Atina, che si prefisse l’obiettivo di migliorare la produzione nel XIX secolo, quando l’agricoltura era particolarmente arretrata e dava luogo a bassi quantitativi prodotti di fronte ad una popolazione stremata dalla piaga della fame. 

In cucina…

Il fagiolo cannellino di Atina è un prodotto molto versatile. Oltre ad essere un contorno perfetto per accompagnare diverse pietanze. È anche l’ingrediente principale in numerose ricette della tradizione italiana, come le “Pappafuocchie” conosciute anche come “Sagne e fagioli”. Ricetta ciociara a base di fagioli, olio extra vergine di oliva, farina, acqua, sale, aglio, cipolla, sedano, salsa di pomodoro e peperoncino.

Un’altra ricetta, più semplice, è la classica pasta e fagioli, che nella versione della zona, è conosciuta con il nome di “Faffuocchie” e viene realizzata con i maltagliati.  

Un piatto della tradizione culinaria italiana a base di fagioli cannellini