La cipolla bianca di Nepi è stata inserita tra le eccellenze alimentari del territorio laziale, ovvero nel registro dei Prodotti agroalimentari tradizionali (Pat). Ed è anche un Presidio Slow Food, che grazie al progetto l’Arca del gusto, persegue l’obiettivo di promuovere e tutelare questi bulbi speciali.

Insomma, un esempio di autentica espressione del patrimonio gastronomico italiano da salvaguardare a tutti i costi!

La famosa Acqua di Nepi

Cipolla bianca di Nepi: La Storia

Un tempo gli abitanti di Nepi erano chiamati “cipollari”, in quanto la loro attività principale era legata proprio a questo ortaggio.

Negli ultimi anni, però, la cipolla ha rischiato di scomparire completamente dal territorio nepesino e di ibridarsi con altre varietà coltivate in loco.
Alcuni produttori locali hanno voluto preservare il prezioso ortaggio presente da generazioni e darsi da fare per avere il giusto riconoscimento.
La soluzione? Sementi tramandate da padre in figlio e piantate in terreni isolati per non incorrere in contaminazioni con altre varietà di cipolla.

La Cipolla bianca di Nepi

Caratteristiche e Produzione

La preziosa cipolla bianca di Nepi, dalle dimensioni medio-grandi, si distingue dalle altre cipolle, per la pelle esterna decisamente più sottile e chiara e per la caratteristica forma appiattita e con un leggero incavo al centro.

La caratteristica principale è l’estrema dolcezza, grazie alla particolare composizione del terreno e della famosa acqua locale.

Il consumo è prettamente locale, di nicchia. È molto buona, anche consumata cruda, in quanto dolcissima e facilmente digeribile. Non solo, ideale come condimento della pizza e in agrodolce.

Le tecniche di produzione della cipolla bianca di Nepi sono rimaste ancora rigorosamente manuali.

La semina inizia con la luna calante di gennaio e nel mese di aprile avviene il trapianto nel campo. Vengono, poi, raccolte verso la fine di agosto.

I bulbi migliore vengono conservato per la semina dell’anno successivo, mentre le restanti cipolle si conservano a lungo sino alla fine dell’autunno. Infine, quelle invecchiate possono essere impiantate nuovamente ed utilizzate per la produzione del cipollotto fresco.

Insomma, non si butta via nulla!

La Cipolla bianca di Nepi appena tagliata