L’oliva di Gaeta è considerata un patrimonio della gastronomia di Gaeta e dell’area di produzione limitrofa: nello specifico, Formia, Itri, Minturno, Fondi e Spigno Saturnia.
Caratterizzata dal sapore vinoso, l’oliva di Gaeta non è nera, come comunemente si crede, ma di colore violaceo.
Da Londra a Los Angeles, questa tipologia di olive è conosciuta in tutto il mondo, grazie, soprattutto, al famoso olio di Gaeta.
Purtroppo ad oggi, però, non possiede ancora la Denominazione Geografica Protetta. Ma scopriamo di più su questa succulenta oliva…
Oliva di Gaeta: La storia
L’inizio del periodo di diffusione dell’oliva di Gaeta risale al Medioevo. La marineria gaetana, infatti, portò l’olio in tutte le principali piazze marittime dell’Europa: da Magdeburgo (Nord Europa) ad Alessandria (Egitto), fino a Pera (Turchia). Arrivando persino in Provenza, in Catalogna, a Siviglia, in Grecia e in Puglia.
Nel bacino del Mediterraneo l’olio proveniente da Gaeta era considerato il migliore e si vendeva ad un prezzo più elevato rispetto agli altri. Inoltre, a differenza dei Romani, che trasportavano l’olio in anfore, i Gaetani, invece, trasportavano l’olio in botti di creta.
Oliva di Gaeta: Caratteristiche e Produzione
Il sapore dell’oliva di Gaeta è lievemente amaro, acetico e/o lattico, rispetto ad altre varietà di oliva da tavola. Come quelle necessarie, ad esempio, per la preparazione delle olive all’ascolana.
Elemento unico e distintivo di questa oliva è la raccolta tardiva: il frutto rimane sull’albero fino a marzo-aprile.
Una volta raccolte, le olive vengono lavorate con il “sistema all’itrana”, dove, inizialmente, non viene aggiunto il sale in acqua. L’obiettivo è di favorire l’avvio naturale della fermentazione. Solamente dopo 10-30 giorni si procede con la salatura.
Per raggiungere il sapore per il quale è famosa, quest’oliva rimane in salamoia almeno per 5 mesi!
In Cucina…
Oltre ad essere l’unico ingrediente del famoso olio di Gaeta, ci sono differenti modalità di preparazione delle olive:
- in salamoia, chiamate anche olive all’acqua,
- mosce,
- rotte.
Utilizzate in numerosi piatti della tradizione culinaria, sono perfette come ingrediente della “Tiella di Gaeta”, aggiungendo un gusto unico e particolare.
Quest’ultima è una torta salata. Nella variante tradizionale è ripiena di pomodorini, polipo e olive di Gaeta, appunto. Piatto tipico della cucina gaetana, ma molto apprezzato anche da moltissimi turisti, che amano questo meraviglioso borgo.